Fallita la società 'Jie Ande' di Yonghong Li

Ma il Milan tiene a precisare: 'Nessuna ripercussione sul club rossonero'

1521635900621_15202436034858470445.jpgNuovi problemi per Yonghong Li, proprietario e presidente del Milan.

Il tribunale del popolo di Shenzhen ha infatti ufficialmente dichiarato fallita la 'Jie Ande', la 'cassaforte' del 48enne uomo di affari residente ad Hong Kong.

Lo riferisce il 'Corriere della Sera'. Sulla società fino a ieri pendeva una richiesta di liquidazione per bancarotta da parte della Banca di Canton. La 'Jie Ande' è il principale azionista con l’11,4% di un’azienda quotata alla Borsa di Shenzhen ed era accreditata come la società più importante e più liquida tra quelle indicate nel curriculum ufficiale di Li.

Dal commissariamento della società, scrive il quotidiano, non ci sono effetti diretti sul club rossonero ma solidità patrimoniale e credibilità del suo presidente subiscono un ulteriore colpo.

Gli effetti indiretti dipendono dagli spazi di manovra del commissario e dalle norme cinesi: cioè fino a che punto e a che livello può essere eventualmente 'aggredito' il patrimonio di Li per soddisfare i creditori. Per il club rossonero è essenziale chiudere il bilancio al 30 giugno e dare continuità all'azienda: ci sono innanzitutto i 300 milioni del fondo americano Elliott da rifinanziare e senza un adeguato fatturato il rischio è che la 'macchina' si inceppi.

Le misure tampone, aggiunge ancora il 'Corriere', possono arrivare dallo stesso fondo che non avrebbe problemi a prestare altri 30-40 milioni destinati al club se servissero a garantire tra un mese l’Uefa e un futuro nelle Coppe al Milan.

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  • pubblicato21.03.2018
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