Milan: numeri impietosi. Fassone: 'Serve una scossa'

L'ad rossonero: 'Avanti col progetto di Montella, noi siamo fiduciosi'

1508158081911_GettyImages-67348492.jpgQuattro sconfitte nelle prime otto giornate di campionato, tre ko di fila, 12 punti di ritardo dal Napoli capolista ma anche 10 dall'Inter e 7 dalla zona Champions (attualmente occupata da Juventus e Lazio), 13 gol subiti.

Numeri impietosi che fotografano la profonda crisi del Milan, sprofondato nella zona grigia di meta' classifica e costretto a inseguire squadre gia' lontane. Del resto il Milan ha perso contro tutte le squadre di medio-alta classifica che ha incontrato (Lazio, Samp, Roma e Inter) e ha battuto solo squadre di bassa classifica (Crotone, Spal, Cagliari e Udinese) non senza faticare. La sconfitta nel derby ha amplificato i malumori di un inizio di stagione decisamente al di sotto delle aspettative, dopo una campagna acquisti che faceva pensare a ben altri risultati.

La crisi c'e' ed e' evidente, e anche Marco Fassone dopo il derby non e' riuscito a nascondere il suo disappunto: "Guardare questa classifica fa male, ma c'e' tempo per migliorare".

In altri tempi e con simili risultati l'allenatore sarebbe stato a un passo dall'esonero, ma Fassone continua a credere nel progetto e in Vincenzo Montella: "Il primo traguardo che ci siamo dati e' la fine di questa stagione - ha detto l'ad milanista - Sarei sciocco se dicessi che mi sarei aspettato 4 sconfitte nelle prime 8 giornate, non e' cosi', ci aspettavamo un altro inizio. Pero' quando c'e' un malato si pensa che aumentando le dosi delle medicina guarisca prima, invece bisogna dargli tempo. Montella e' convinto del progetto e noi siamo fiduciosi che funzionera' e speriamo in tempi bravi, ma nel calcio non ci si inventa nulla e si costruiscono le cose col tempo. Stiamo guarendo, i segnali sono incoraggianti".

Il riferimento e' alla reazione che il Milan ha avuto nel secondo tempo del derby, quando e' tornato in campo con ben altro spirito rispetto ai primi 45 minuti. Complice anche l'inserimento di Cutrone e, soprattutto, l'aver rimesso Suso nella sua zona di campo preferita, quella da dove, non a caso, e' partito per segnare il gol del momentaneo 1-1. Anche questo e' un tema sul quale Montella ha lasciato perplessi, insistendo nel voler schierare il fantasista spagnolo dietro o al fianco di Andre' Silva, snaturandolo e costringendolo a muoversi in un territorio non suo.

"Ho visto una grande reazione nel secondo tempo, abbiamo creato 7-8 palle gol e ha giocato con l'anima da Milan, quella che piace a me - ha spiegato nel post partita Montella - .Vedo una squadra che sta portando avanti dei concetti giusti. Dobbiamo avere ancora piu' rabbia perche' con questo spirito sono convinto che non perderemo piu'".

Prova a vedere il bicchiere mezzo pieno l'allenatore rossonero, nonostante tutto indichi il contrario. Ma non sara' facile tirare su il morale di uno spogliatoio inevitabilmente a pezzi dal punto di vista psicologico dopo aver perso il derby al 90': "L'obiettivo resta il quarto posto? Assolutamente si', ora ci sembra tutto irraggiungibile ma il campionato e' lungo - ha detto l'allenatore -. La squadra ha qualita', ha giocato alla pari contro l'Inter e ci sono tutte le possibilita' per recuperare".

L'unita' di crisi (Fassone-Mirabelli-Montella) si e' subito riunita nel ventre di San Siro al termine della partita, per capire che cosa non va e, soprattutto, che cosa fare per rimettere il Milan in carreggiata. Perche' il tempo passa e i risultati non arrivano. Rischia di essere gia' troppo tardi, e tanto la dirigenza quanto l'allenatore sanno che non c'e' piu' tempo da perdere.

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  • pubblicato16.10.2017
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