E' presto per immaginare chi scenderà in campo a Udine, ma un giorno di allenamento è stato abbastanza per capire che nella mente di Roberto Mancini i dubbi sono pochi.
Rispetto all'impianto tattico visto a ottobre e novembre non cambierà nulla. La nazionale si esibirà sul generico copione de 4-3-3 con variabili tecniche imposte dagli interpreti del centrocampo e dell'attacco. La fase di possesso palla, salita al 65 per cento nelle ultime uscite, vivrà soprattuuo sulle capacità tecniche e di palleggio di Jorginho e Verratti ormai addestrati a coesistere trovando la posizione giusta in campo.
Barella sarà il collante del triangolo di metà campo. Incide sui lavori in corso e sullo sviluppo l'assenza di Lorenzo Insigne centravanti flessibile, con Ancelotti anche esterno, capace di cambiare sistematicamente posizione con Chiesa e Bernardeschi.
Senza Lorenzo il Magnifico ballottaggio per il ruolo di punta centrale tra Immobile, che cerca di scalare posizioni nella gestione Mancini, e Quagliarella, probabilmente il più in forma con i 21 gol in campionato portati nel borsone a Coverciano. Questo è il ballottaggio destinato a vivere fino alla partenza per Udine assieme a un paio di dubbi in difesa.
Davanti a Donnarumma ci saranno i due ministri della difesa Chiellini e Bonucci e fin qui dubbi zero. A sinistra Biraghi si gioca una maglia con Spinazzola. Il primo è stato finora il titolare di Mancini, ma la prova del secondo contro L'Atletico Madrid è stata impressionante. L'idea è che i due giocheranno una partita a testa.
Sulla fascia destra invece Florenzi sembra favorito su Piccini. Il romanista vive una stagione difficile e vorrebbe ritrovare il sorriso in azzurro, l'esterno del Valencia ha fisico e gamba che piacciono al ct. Pochi dubbi e 5 giorni di lavoro per risolverli.
L'Italia di Mancini è già sul trampolino di lancio di Euro 2020.